Giulia Berardi
lunedì 20 luglio 2015
mercoledì 24 giugno 2015
martedì 19 maggio 2015
PRIME IDEE VOLUMETRICHE
L'approccio più usuale in un'area di testata é quello di inserirsi con un progetto che concluda il motivo architettonico del contesto. In questo caso la mia strategia invece è stata quella di aggredire l'edificio adiacente al progetto e giocare su orientamenti diversi che dessero un senso di movimento ed incastro.
L'idea è quella di un portale che da elemento cavo di definizione degli ambi e dei flussi diventi esso stesso il cuore del progetto.
giovedì 7 maggio 2015
mercoledì 6 maggio 2015
UN VIAGGIO NEL PROGRAMMA- intervista a Eduardo Silvera
Eduardo Silvera è prima di
tutto un uomo che spinto dalla propria curiostà ha portato avanti le
sue passioni fino a concretizzarle in lavoro. Nasce lavorativamente
parlando nella moda romana, dove si imbatte fortuitamente in quella
che è diventata la sua vita: Il profumo.
Sono entrata nel suo mondo che si trova
in un piccolo spazio elegantissimo nella famosa via di Ripetta. La
prima sensazione che si prova è di non vedere più realmente. Ogni
percorso durante il tour nel mondo delle essenze infatti rievoca
nella mente ricordi personali. Quindi si lascia che la vista prenda
un piccolo riposo e che i rumori del traffico sfreccino fuori da
quella porta di legno di mogano, che sembra anche essa essere
impregnata di essenza.
In realtà non c'è bisogno di fare
domande, per Eduardo non è lavoro, viene naturale parlare. Solo che
in un modo particolare.
Parte da un'immagine che descrive nel
dettaglio. Riesce poi a trasmetterla così vividamente che di colpo è
tua e mentre ti scopri un po ad occhi chiusi ad immaginare,la senti.
E' lì, viva nell'odore della salsedine e del vento, sembra anche di
sentire la sabbia sulla pelle,è così viva che per lo stupore riapri
gli occhi e ritorni nella profumeria silvera, con questo uomo molto
elegante con occhiali rotondi color nocciola e i baffi all'insù e la
sua boccetta di profumo protesa. Ritorni alla realtà, ma non per
molto perché ricomincia a parlare e allora inizia un altro viaggio,
Ora nei boschi australiani dopo che è scoppiato un incendio. Si
sente la cenere e l'odore di quando si bagna il legno ardente e poi
confusi e si torna ad appropriarsi della vista, ed Eduardo sorride,
sa l'effetto che fa.
Eduardo: Nulla sveglia un ricordo
quanto un profumo.Il profumo è
un'esperienza che travolge, un attimo in cui la realtà non esiste,
ma si scatenano memorie o sentimenti. E' istinto che travolge.
Come pensi che l'architettura si
possa legare al mondo dei profumi?
Mi vengono in mente
a tal proposito tre fragranze, Statuario,Calacatta e Arabescato. Sono
i profumi del marmo. E' un'idea di un industriale di Carrara che
voleva associare la propria terra al materiale nobile che la
caratterizza. Sono quindi essenze che parlano di mare ,montagna e di
minerali. E parlano di marmo, che ha reso celebre opere d'arte
immortali.
Così territorio e
materia si sono uniti per diventare essenza, per idealizzare un
viaggio tra passato, presente e futuro. Testimonianza e veicolo di
continuità e permanenza dell'espressione artistica e architettonica
dell'uomo.
Pensi si sia perso di vista in
Italia la grande opportunità offerta dal campo dei profumi e delle
lavorazione di essenze?
In Italia solo
Mouillettes&Co che si trovano vicino Milano organizzano corsi di
formazione e specializzazione riconosciuti e danno la possibilità di
poter avere a disposizione la giusta gamma di essenze per iniziare un
cammino da Naso. A Roma non c'è assolutamente niente, forse a
Firenze si inizia a muovere qualcosa.
Se vuoi
intraprendere questo cammino devi fare due cose: laurearti in chimica
e frequentare dei corsi, molto spesso partendo per la Francia.
Ah, non pensavo si dovesse per forza
prendere una laurea in chimica
Si, il profumo ha
come effetto quello di stravolgere la realtà, le regole del tempo,
ma ci vuole un'immensa disciplina, equilibrio matematico di formule e
pesi. Vi trovo anche una ferrea geometria.Possiamo notarla dalle
configurazioni chimiche alle tripartizioni canoniche come le note di
testa cuore e fondo che costituiscono appunto la piramide olfattiva.
Che cosa pensi sia utile inserire
all'interno di una scuola di maestri profumieri?
Parlando
precedentemente già mi hai accennato che oltre la scuola vorresti ci
fossero degli spazi verdi per i cittadini, come anche olfattori e
gallerie di essenze visitabili da tutti. Io penso che si debba fare
un discorso non direttamente relazionato alla produzione del
profumo, ma nella nostra società dobbiamo mirare anche al packaging
e alla ricerca della forma. Insomma penso tu mi possa capire.
mercoledì 15 aprile 2015
martedì 14 aprile 2015
Bang
IL MONDO DECOSTRUITO
Negli anni 80 si sentiva il bisogno di
trovare un nuovo linguaggio architettonico che prendesse spunto e si
conformasse alla società che viveva un periodo di fermento
economico.
Quindi ci si proiettò verso una
reinterpretazione delle norme classiche e convenzionali. Decostruire
infatti non ha nulla a vedere con il “costruttivismo
architettonico”, ma è un concetto filosofico che si lega anche
bene all'idea di mantenere in tensione l'architettura rinnovando le
forme in maniera da garantirle un peso nella società in cambiamento.
Dobbiamo pensare che la base della
società contemporanea sia rappresentata dal possesso di informazioni
continue, che potremmo immaginare come un flusso continuo. Questo
innesca un nuovo meccanismo che rende competitivo qualsiasi bene.
Metafora costruita e nominata- il
museo Kiasma di Steven Holl
Holl fonda il
proprio concetto di architettura riferendosi anche alla filosofia di
Bergson, quindi improntata sulle esperienze fenomenologiche. Ritiene
che il progetto debba basarsi su esperienze dirette, fisiche e
psicologiche. Deve percorrere, scoprire i flussi, sentire la luce e i
materiali dell'architettura.
Holl inoltre
sfrutta l'idea di concertare gli spazi aperti e gli edifici per
creare l'insieme del progetto.
Vi è un interesse
nell'analizzare le deformazioni, gli angoli e i campi di risonanza,
il tutto però ispirato ad un'idea principale che Holl chiama idea
forza.
Questo museo è
situato in una posizione strategica per la città, in cui sono
presenti edifici di interesse a scala metropolitana. La sfida era
completare il disegno urbano in maniera intelligente.
Holl si è dovuto
confrontare dunque con una forte preesistenza architettonica e
naturale, rappresentata da un percorso acquatico che si addentra nel
sito.
La scelta di Holl è
quella di comporre il museo con due corpi intersecanti, uno
rettilineo sul fronte stradale e l'altro che parte parallelo a questo
e poi si incastra curvandosi, creando una galleria. Il corpo della
galleria richiama il tema della circolazione ferroviaria e
automobilistica e inoltre è disposta in modo da avere la parte
stretta rivolta verso la città, e la sua fine disposta verso Casa
Finlandia di Aalto. Oltre ad avere una valenza geografica questa
curvatura ha una funzione logistica al fine di ovviare il problema
dell'illuminazione di ogni sala museale mediante luce naturale.
Il nome del museo è
emblematico per descrivere l'idea di Holl. Il KIASMA è un' immagine
metaforica e rappresenta strutturalmente l'idea base
dell'articolazione degli spazi, dei percorsi e del raccordo con il
disegno urbano che Alver Alto aveva previsto per le sponde del lago
Kamppi.
Piccolo plastico schematico della pianta di Kiasma
Facendo questa piccola rappresentazione dell'incastro degli elementi seguendo i percorsi mi è venuto in mente di organizzare la disposizione sia in orizzontale che in verticale, come un Ventaglio.
Questo ha portato ad una riflessione su un mondo organizzato seguendo i flussi, i percorsi e gli intrecci, concertando moduli e altezze diverse
Questo ha portato ad una riflessione su un mondo organizzato seguendo i flussi, i percorsi e gli intrecci, concertando moduli e altezze diverse
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