martedì 19 maggio 2015

PRIME IDEE VOLUMETRICHE


L'approccio più usuale in un'area di testata é quello di inserirsi con un progetto che concluda il motivo architettonico del contesto. In questo caso la mia strategia invece è stata quella di aggredire l'edificio adiacente al progetto e giocare su orientamenti diversi che dessero un senso di movimento ed incastro.
L'idea è quella di un portale che da elemento cavo di definizione degli ambi e dei flussi diventi esso stesso il cuore del progetto.


mercoledì 6 maggio 2015

UN VIAGGIO NEL PROGRAMMA- intervista a Eduardo Silvera

Eduardo Silvera è prima di tutto un uomo che spinto dalla propria curiostà ha portato avanti le sue passioni fino a concretizzarle in lavoro. Nasce lavorativamente parlando nella moda romana, dove si imbatte fortuitamente in quella che è diventata la sua vita: Il profumo.
Sono entrata nel suo mondo che si trova in un piccolo spazio elegantissimo nella famosa via di Ripetta. La prima sensazione che si prova è di non vedere più realmente. Ogni percorso durante il tour nel mondo delle essenze infatti rievoca nella mente ricordi personali. Quindi si lascia che la vista prenda un piccolo riposo e che i rumori del traffico sfreccino fuori da quella porta di legno di mogano, che sembra anche essa essere impregnata di essenza.
In realtà non c'è bisogno di fare domande, per Eduardo non è lavoro, viene naturale parlare. Solo che in un modo particolare.
Parte da un'immagine che descrive nel dettaglio. Riesce poi a trasmetterla così vividamente che di colpo è tua e mentre ti scopri un po ad occhi chiusi ad immaginare,la senti. E' lì, viva nell'odore della salsedine e del vento, sembra anche di sentire la sabbia sulla pelle,è così viva che per lo stupore riapri gli occhi e ritorni nella profumeria silvera, con questo uomo molto elegante con occhiali rotondi color nocciola e i baffi all'insù e la sua boccetta di profumo protesa. Ritorni alla realtà, ma non per molto perché ricomincia a parlare e allora inizia un altro viaggio, Ora nei boschi australiani dopo che è scoppiato un incendio. Si sente la cenere e l'odore di quando si bagna il legno ardente e poi confusi e si torna ad appropriarsi della vista, ed Eduardo sorride, sa l'effetto che fa.
Eduardo: Nulla sveglia un ricordo quanto un profumo.Il profumo è un'esperienza che travolge, un attimo in cui la realtà non esiste, ma si scatenano memorie o sentimenti. E' istinto che travolge.
Come pensi che l'architettura si possa legare al mondo dei profumi?
Mi vengono in mente a tal proposito tre fragranze, Statuario,Calacatta e Arabescato. Sono i profumi del marmo. E' un'idea di un industriale di Carrara che voleva associare la propria terra al materiale nobile che la caratterizza. Sono quindi essenze che parlano di mare ,montagna e di minerali. E parlano di marmo, che ha reso celebre opere d'arte immortali.
Così territorio e materia si sono uniti per diventare essenza, per idealizzare un viaggio tra passato, presente e futuro. Testimonianza e veicolo di continuità e permanenza dell'espressione artistica e architettonica dell'uomo.
Pensi si sia perso di vista in Italia la grande opportunità offerta dal campo dei profumi e delle lavorazione di essenze?
In Italia solo Mouillettes&Co che si trovano vicino Milano organizzano corsi di formazione e specializzazione riconosciuti e danno la possibilità di poter avere a disposizione la giusta gamma di essenze per iniziare un cammino da Naso. A Roma non c'è assolutamente niente, forse a Firenze si inizia a muovere qualcosa.
Se vuoi intraprendere questo cammino devi fare due cose: laurearti in chimica e frequentare dei corsi, molto spesso partendo per la Francia.
Ah, non pensavo si dovesse per forza prendere una laurea in chimica
Si, il profumo ha come effetto quello di stravolgere la realtà, le regole del tempo, ma ci vuole un'immensa disciplina, equilibrio matematico di formule e pesi. Vi trovo anche una ferrea geometria.Possiamo notarla dalle configurazioni chimiche alle tripartizioni canoniche come le note di testa cuore e fondo che costituiscono appunto la piramide olfattiva.
Che cosa pensi sia utile inserire all'interno di una scuola di maestri profumieri?

Parlando precedentemente già mi hai accennato che oltre la scuola vorresti ci fossero degli spazi verdi per i cittadini, come anche olfattori e gallerie di essenze visitabili da tutti. Io penso che si debba fare un discorso non direttamente relazionato alla produzione del profumo, ma nella nostra società dobbiamo mirare anche al packaging e alla ricerca della forma. Insomma penso tu mi possa capire.  

martedì 14 aprile 2015

Bang

IL MONDO DECOSTRUITO
Negli anni 80 si sentiva il bisogno di trovare un nuovo linguaggio architettonico che prendesse spunto e si conformasse alla società che viveva un periodo di fermento economico.
Quindi ci si proiettò verso una reinterpretazione delle norme classiche e convenzionali. Decostruire infatti non ha nulla a vedere con il “costruttivismo architettonico”, ma è un concetto filosofico che si lega anche bene all'idea di mantenere in tensione l'architettura rinnovando le forme in maniera da garantirle un peso nella società in cambiamento.
Dobbiamo pensare che la base della società contemporanea sia rappresentata dal possesso di informazioni continue, che potremmo immaginare come un flusso continuo. Questo innesca un nuovo meccanismo che rende competitivo qualsiasi bene.
Metafora costruita e nominata- il museo Kiasma di Steven Holl
Holl fonda il proprio concetto di architettura riferendosi anche alla filosofia di Bergson, quindi improntata sulle esperienze fenomenologiche. Ritiene che il progetto debba basarsi su esperienze dirette, fisiche e psicologiche. Deve percorrere, scoprire i flussi, sentire la luce e i materiali dell'architettura.
Holl inoltre sfrutta l'idea di concertare gli spazi aperti e gli edifici per creare l'insieme del progetto.
Vi è un interesse nell'analizzare le deformazioni, gli angoli e i campi di risonanza, il tutto però ispirato ad un'idea principale che Holl chiama idea forza.
Questo museo è situato in una posizione strategica per la città, in cui sono presenti edifici di interesse a scala metropolitana. La sfida era completare il disegno urbano in maniera intelligente.
Holl si è dovuto confrontare dunque con una forte preesistenza architettonica e naturale, rappresentata da un percorso acquatico che si addentra nel sito.
La scelta di Holl è quella di comporre il museo con due corpi intersecanti, uno rettilineo sul fronte stradale e l'altro che parte parallelo a questo e poi si incastra curvandosi, creando una galleria. Il corpo della galleria richiama il tema della circolazione ferroviaria e automobilistica e inoltre è disposta in modo da avere la parte stretta rivolta verso la città, e la sua fine disposta verso Casa Finlandia di Aalto. Oltre ad avere una valenza geografica questa curvatura ha una funzione logistica al fine di ovviare il problema dell'illuminazione di ogni sala museale mediante luce naturale.

Il nome del museo è emblematico per descrivere l'idea di Holl. Il KIASMA è un' immagine metaforica e rappresenta strutturalmente l'idea base dell'articolazione degli spazi, dei percorsi e del raccordo con il disegno urbano che Alver Alto aveva previsto per le sponde del lago Kamppi.
Piccolo plastico schematico della pianta di Kiasma
Facendo questa piccola rappresentazione dell'incastro degli elementi seguendo i percorsi mi è venuto in mente di organizzare la disposizione sia in orizzontale che in verticale, come un Ventaglio.

Questo ha portato ad una riflessione su un mondo organizzato seguendo i flussi, i percorsi e gli intrecci, concertando moduli e altezze diverse